Parlare di smart working in un Paese come l’Italia sembrava un tabù, siamo ancora molto legati a una concezione piuttosto obsoleta del mondo del lavoro.
Abbiamo sempre associato l’idea di lavoro agile alla parte settentrionale dell’Europa; invece, nonostante le difficoltà iniziali, questo sistema innovativo si sta diffondendo a macchia d’olio e sempre più aziende ne sono attratte.
Come funziona lo smart working
Non bisogna confondere il concetto di smart working con quello che oggi sta prendendo piede nel nostro Paese, ovvero quello che nei Paesi anglofoni è definito remote working, il cosiddetto telelavoro in Italia.
Lo smart working è un’ottima opportunità per riscrivere le regole del nostro modo di lavorare: dai processi alle organizzazioni, dalla gestione alla leadership, fino alla progettazione degli uffici. L’ufficio non è più quel luogo scontato in cui si definisce il lavoro della persona, ma assume più un ruolo operativo di incontro. Le regole del gioco cambiano diventando più agili e cade il vecchio cliché degli uffici come unici luoghi di lavoro.
Lo smart working si fonda su un concetto di autonomia lavorativa in cui la fiducia dei lavoratori si contrappone al loro controllo, il risultato diventa dominante rispetto all’orario di lavoro, la flessibilità totale è antagonista del tempo fisso. Questa particolare nuova metodologia di impiego, definita dalla legge n.81 del 22 maggio 2017, prevede una serie di interventi a tutela degli autonomi che svolgono la propria attività in forma non imprenditoriale.
Vantaggi dello smart working
Secondo una ricerca di osservatori.net – sito della School of Management del Politecnico di Milano – in Italia nel 2019 ci sono stati 570 mila lavoratori smart, facendo segnare una crescita del 20% rispetto all’anno precedente. Un segnale forte che indica che qualcosa sta cambiando anche nel Belpaese. Sono soprattutto le grandi imprese che si sono mosse con largo anticipo, seguite dalla Pubblica Amministrazione e, più staccate, le PMI.
Prima di tutto a trarre vantaggio dallo smart working sarebbe il nostro pianeta che gioverebbe di una drastica riduzione di:
- traffico
- richiesta di energia
- inquinamento
Sembrerebbe già abbastanza, ma vediamo nel dettaglio quali sono i principali vantaggi di questo sistema lavorativo per gli altri player in gioco.
Cosa migliora per l’azienda
Un lavoratore felice è più motivato a raggiungere i propri obiettivi e, come naturale conseguenza, a rendere profittevole l’azienda nella quale opera. Ecco i principali vantaggi per le aziende:
- diminuzione costi (legati a spese per energia, affitto locali, macchinari ecc.)
- minor assenteismo
- aumento produttività
- l’azienda diventa più appetibile a clienti, partner e talenti futuri
Cosa migliora per i lavoratori
Una famosa frase di Confucio recita:
Fai quello che ami e non lavorerai un solo giorno nella tua vita. Aggiungiamo che poterlo fare in qualunque momento e in ogni luogo, è il segreto per vivere felici. Ma veniamo alle opportunità per il lavoratore:
- aumenta il rapporto di fiducia con l’azienda
- più consapevolezza dei propri mezzi
- minori costi e tempistiche legate agli spostamenti verso l’azienda
- maggior tempo da dedicare alla vita personale
- incremento della motivazione
Come fare e come gestire lo smart working
Come abbiamo visto i vantaggi sono davvero tanti una volta capito come organizzarsi, l’unico intoppo resta il monitoraggio dei risultati. Il motivo principale del ritardo italiano relativamente al smart working, è proprio la paura che il lavoratore da casa non sia produttivo.
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